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Le abilità del Taijiquan: dall’aderire all’emissione della forza

abilità del Taijiquan

Cosa è, o non è, il Taijiquan, quali sono i principi cardine che lo governano e come deve essere praticata la Forma e/o il Tuishou al fine di comprendere un’antica arte marziale che muove forze (o energie) in modo sostanzialmente più raffinato e sottile di altri stili (detti “esterni”) da combattimento?

Chiunque ha studiato in modo approfondito la teoria del Taijiquan e al contempo ha praticato e imparato da un vero insegnante di questa materia – ovvero qualcuno che cerchi di incarnare i principi dell’arte qui trattata – conosce bene quanto la sensazione corpo-mente sia diversa, nel contesto dello studio tecnico, rispetto a quella provata quando si entra in contatto con praticanti di altre arti marziali.

Se desideri iniziare o approfondire la pratica con un insegnante qualificato, sono disponibili corsi di Tai Chi a Palermo che seguono i principi tradizionali del Taijiquan.

Allo scopo di fare chiarezza – ovvero cercare di spiegare cosa possiede questo stile marziale e quali sono le sue differenze con altri stili – ho scritto diversi articoli che possono aiutare tutti i praticanti a capire cosa dovrebbe essere il Taijiquan, almeno sin quando se ne vogliono tenere vive le sue peculiarità sviluppatesi nel corso di diverse centinaia di anni.

Di seguito vengono spiegate alcune abilità fondamentali (o Jin più importanti) del Taijiquan che, nel lignaggio dello stile Yang, spesso sono note come “cinque qualità”, sebbene si tratti di abilità che possono essere suddivise in 7 fasi. Tali abilità, insieme ai Cinque Passi (o 5 direzioni), le “8 forze” e i 13 principi, sono un ottimo punto di partenza per comprende l’arte del Tai Chi.

Zhan Nian, Ting, Dong, Hua, Na, Yin e Fa

Per comprendere il significato profondo di una qualsiasi arte marziale è importante cercare di comprenderne anche la terminologia chiave di base. Nel caso particolare del Taijiquan vanno comprese, tra le molteplici cose, i termini legati ad alcuni jin (forze addestrate) chiave che possono essere messi in sequenza mentre si impara o esercita il tuishou o il taolu.

  • Zhan Nian (aderire e appiccicarsi) anche scritto Tzan Lien
  • Ting (ascoltare) o anche detto Lian
  • Dong (comprendere) anche trascritto Tong
  • Hua (seguire) anche detto Tzo o Sui
  • Na (controllare/neutralizzare) anche scritto Tzeh
  • Ying (estrarre)
  • Fa (rilasciare)

Zhan Nian Jin

Attraverso la pratica del tuishou, la prima abilità che si deve acquisire – che da vita a quelle successive – è la più importante del Taijiquan, ovvero una sensibilità nota come Zhan Nian Jin (沾黏勁 – “forza di adesione appiccicosa”). Si può dire che le abilità successive, sotto elencate, sono un livello sempre più profondo di questo potere.  Attraverso questo Jin si è in grado di aderire all’avversario con il fine successivo di farlo sentire incollato  così da controllarlo. Questa è la base per l’applicazione fondamentale della forza interna nei confronti di un avversario. In una situazione di combattimento libero, una volta instaurato il primo contatto con l’avversario, si deve essere in grado di sentire gli archi dell’avversario e/o il suo nucleo centrale. Se questa abilità è ben sviluppata l’avversario prova una sensazione di attrazione e adesione difficile da contrastare.

Ting Jin

Ting Jin deriva dalla capacità di aderire e viene tradotto come “forza di ascolto”. Nel caso del Taijiquan l’ascolto ha a che fare con la sensibilità del corpo. Ogni parte del corpo cerca di sentire quel che avviene dentro e/o fuori. Ting è generalmente allenato attraverso il contatto della pelle; nella pratica del tuishou questo di solito viene fatto attraverso i palmi delle mani, ma col tempo questa sensazione può essere traslata negli avambracci e successivamente nel resto del corpo. Ting è lo studio che rende il praticante abile ad ascoltare il movimento e la struttura del proprio corpo e quindi quella del suo avversario. Nelle fasi iniziali, bisogna imparare a sentire da dove proviene ad esempio una pressione o una spinta. Questo può essere agevolato dal partner che spingendo in modo graduale rende accessibile la ricerca dell’origine nella quale nasce la forza di una spinta. Questo porta a non avere preintenzioni che indurrebbero nell’errore di separarsi dall’avversario. Nella famiglia Yang questa abilità talvolta è chiamata Lian.

Dong Jin

Quando l’abilità nel Ting Jin è alta, può essere raggiunto Dong Jin (o Tong Jin), ovvero “forza di comprensione”. Dong è l’abilità di sentire attraverso il corpo del tuo avversario fino al suo nucleo e poi nei suoi intenti (pensieri) iniziali. Questo livello di comprensione va oltre il semplice livello di sentire il corpo del tuo partner/avversario attraverso il contatto fisico. Infatti ci consente di andare più a fondo, nella comprensione del nucleo dell’essere altrui. Questo livello di comprensione può essere poi traslato metaforicamente, così come a livello pratico, ad ogni aspetto della vita.

Hua Jin

Hua Jin o (Tzo Jin), “forza del seguire” è la capacità di trasformare la forza altrui in qualcosa di impotente. Nelle prime fasi dell’addestramento del tuishou si impara come girare e ruotare il proprio corpo in modo che la spinta dell’avversario sia diretta lontano dal proprio nucleo. Questo è l’inizio del processo di apprendimento di Hua Jin.
Andando più a fondo, si impara a dissipare la forza altrui con o senza movimento. In tal modo la dissipazione della forza altrui ha luogo ancor prima che la spinta (pressione, colpo, strappo, ecc.) abbia inizio. Hua Jin può nascere solo dopo avere praticato e compreso le forze precedentemente spiegate. Nella famiglia Yang questa abilità talvolta è chiamata Sui.

Na Jin

Nel Taijiquan Na Jin è quindi la “forza di controllo”. Dato che Na è raramente menzionato in congiunzione con Qin, questo significa che il controllo (e quindi la neutralizzazione) dell’altro dovrebbe essere sempre fatta senza afferrare. Na Jin dovrebbe essere quindi applicato attraverso il corpo, ad esempio attraverso le mani (ma senza la chiusura delle dita). Con Na Jin si è in grado di indirizzare le intenzioni dell’avversario, attraverso il suo nucleo. Una volta raggiunto il nucleo, si ha il controllo su qualunque cosa faccia l’altro. Ogni movimento può essere terminato prima che inizi, così la struttura dell’altro può essere smontata distrutta o sradicata con il minimo sforzo. Attraverso Na Jin non si fa alcuno sforzo muscolare e si “prende in prestito” la forza dell’avversario così da neutralizzarlo. In un passaggio famoso dei Classici del Taijiquan viene detto: “usare 100 grammi di forza per manipolare una forza di 450 chili“. Ciò fa riferimento proprio all’abilità Na Jin.

Ying Jin

Quando l’avversario è molto abile e non concede di trasferire alcuna forza diretta, difficilmente si ha la possibilità di fare Na Jin. In questo caso entra in gioco Ying Jin. Questo tipo di Jin, detta “forza di estrazione”, costringe l’avversario a concedere una qualche forza che poi può essere usata contro di lui applicando Na Jin. A tal fine si deve possedere anche Peng Jin.
Quando si possiede una buona abilità con Hua, Na e Ying Jin si può dire di avere Zhan Nian Jìn. In questo caso l’avversario si sentirà costantemente incollato e impotente.

Fa Jin

Fa Jin significa, grosso modo, rilasciare un’energia, di conseguenza questo Jin non fa riferimento a una singola abilità ma al complesso di Jin utili a ferire l’avversario (vedi su taichiblog.it I Jin e fajin del Tai Chi). E questo può essere fatto in diversi modi. In linea generale, l’espressione della forza Fa Jin avviene attraverso la propria struttura che viene fatta penetrare nel corpo dell’avversario.